E’ di alcuni giorni fa la notizia per cui alcuni utenti effettuando test sui dischi SSD dei loro MacBook M1 ne hanno rilevato una prematura usura.
Subito si è sollevato un polverone con persone in stato di angoscia totale per la possibile imminente rottura del loro prezioso Mac con pochi mesi di vita…
Problemi con Mac M1 con prematura usura dei dischi SSD
Le preoccupazioni espresse da vari utenti come vedremo hanno senso, specie se prima analizziamo il funzionamento degli SSD. In merito ho letto un diverse fonti, vediamo di riassumere un pò l’argomento….
Partiamo dai comuni dischi SSD e dalla loro durata
Gli SSD in genere sono dispositivi elettronici concepiti utilizzando memorie di tipo NAND che possono resistere per loro caratteristiche solo per un numero limitato di scritture. Per fare un paragone molto semplice, immaginate di poter scrivere con una matita su un foglio e poter poi cancellare il tutto con una gomma; riuscirete a farlo per un numero finito di volte, poi il foglio sarà talmente degradato che non vi permetterà più di farlo.
Ovviamente potete scrivere, cancellare e riscrivere diverse porzioni di foglio in modo da non incidere sempre la stessa zona e poter così aumentare il numero di scritture e cancellazioni: questo è ciò che fa il software che gestisce questi dispositivi, cioè ottimizzare il processo per aumentarne la durata e affidabilità della memoria.
Come vedremo malgrado una memoria poco durevole o affidabile sia un qualcosa che può spaventare (nessuno infatti vorrebbe lavorare con un disco che può autodistruggersi dopo poco tempo) in realtà le cose stanno diversamente poichè la maggior parte degli utenti non ha mai sperimentato il fallimento di un SSD a causa di eccessive scritture, rendendo l’usura di un SSD un problema praticamente sconosciuto per la maggior parte delle persone.
Se da un lato quindi gli SSD sono apprezzati per la loro incredibile velocità, i chip NAND hanno una durata di vita limitata per impostazione predefinita possiamo parlare di “data di scadenza” predefinita: ma i numeri legati a dischi di buona qualità rendono longevo questo tipo di supporti.
I dati su un SSD possono essere infatti scritti su una cella di storage all’interno dei chip un numero di volte compreso tra circa 3.000 e 100.000 nel corso della loro vita; oltre questo limite, le celle è come se dimenticassero i nuovi dati.
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Per questo motivo, e per evitare che vengano utilizzate sempre alcune celle a discapito di altre, i produttori utilizzano algoritmi di wear-leveling per distribuire i dati in maniera uniforme su tutte le celle mediante il controller.
Come per gli HDD, l’utente può verificare lo stato attuale degli SSD utilizzando lo strumento di analisi S.M.A.R.T., che mostra la durata di vita rimanente di un SSD: in particolare è bene introdurre il concetto di TBW.
TBW: terabyte scritti (terabytes written)
In genere i produttori di memorie sia consumer che enterprise forniscono una stima del ciclo di vita indicando con un parametro i terabyte scritti (TWB): questo dato dovrebbe indicarci quati dati possono essere realmente scritti in totale su tutte le celle all’interno del chip di storage nel corso del ciclo di vitam considerando anche gli algoritmi di ottimizzazione.
Su un disco SSD da 250 GB il valore tipico di TBW si aggira intorno alle 60-150 Terabyte scritti; per dischi con capacità superiore il valore aumenta molto poiché le celle sono più numerose e prima di saturarle ci vogliono più TBW.
In media per ‘consumare’ un disco superando un valore TBW di 70 su un disco da 250GB dovremmo scrivere 190 GB al giorno per un anno; in pratica riempire 2/3 di disco con nuovi dati ogni giorno, dei numeri molto improbabili su dischi consumer.
A titolo di esempio ecco una tabella che mostra alcuni esempi di TBW per comuni dischi Samsung e la relativa garanzia di funzionamento.
Modello | Capacità | TBW | Garanzia |
Samsung 860 Pro | 512 GB | 600 | 5 anni |
Samsung 860 Pro | 1 TB | 1200 | 5 anni |
Samsung 860 Pro | 2 TB | 2400 | 5 anni |
Samsung 870 Evo | 500 GB | 300 | 5 anni |
Samsung 870 Evo |
1 TB | 600 | 5 anni |
Samsung 870 Evo | 2 TB | 1200 | 5 anni |
Samsung 870 Qvo | 1 TB | 360 | 3 anni |
Samsung 870 Qvo | 2 TB | 720 | 3 anni |
Samsung 870 Qvo | 4 TB | 1440 | 3 anni |
Tuttavia studi e test hanno dimostrato una durata, almeno per le memorie NAND di qualità e su dischi di marca, di oltre 10 anni: una durata davvero di tutto rispetto anche in comparazione con i dischi meccanici.
Qual’è il problema reale sulla durata degli SSD?
Osservando i numeri dovremmo stare tranquilli in generale ma purtroppo una minaccia c’è: in caso di guasti il recupero dati sui dispositivi SSD è in genere un intervento più complesso e problematico rispetto ad un HDD meccanico.
E questo problema diventa critico se parliamo di MacBook recenti, in cui l’SSD è formato da una NAND saldata su scheda madre oppure nel caso dei chip M1 inglobata addirittura nel chipset…
Ecco una foto di un chip ARM M1:
Ed è proprio qui che nasce la criticità: i Mac M1 presentano una situazione più critica con componentistica completamente accorpata; è impossibile accedere al dispositivo e ai chip di storage e quindi se si scopre un usura del disco anomala il fatto diventa preoccupante.
Conoscere il valore TBW sul proprio Mac
Per conoscere l’attuale situazione del proprio Mac possiamo usare uno strumento software chiamato S.M.A.R.T. Monitoring Tools che trovate qui:
https://sourceforge.net/projects/smartmontools/
Installate il software poi aprite il terminale e digitate il comando:
sudo /usr/local/sbin/smartctl -a /dev/disk0
Inserite la password di sistema e osservate l’output cercando il parametro Percentage Used che indica proprio lo stato di usura dell’unità SSD.
Nel mio caso l’unità è /dev/disk0 e si tratta di un disco Crucial P5 da 1TB installato da pochi mesi con un adattatore su un MacBook Pro 15 del 2015 e lo stato di usura è ancora allo 0%.
Cosa è accaduto con i MacBook con M1?
Alcuni proprietari di MacBook con cpu M1 sono rimasti molto colpiti dallo stato di usura del loro SSD. A soli pochi mesi dall’acquisto sembra che BigSur abbia usurato in maniera anomala le NAND con valori di Percentage Used che va da 3% al 13% dopo soli 2 mesi di vita del dispositivo…
Ecco alcune schermate sempre di smartctl su Apple MacBook a tecnologia ARM con chip M1..
Ben 10% di usura disco…
…e qui 2%..
Conclusioni
Rimaniamo in attesa di aggiornamenti su questo punto critico: speriamo che un aggiornamento del sistema operativo macOS possa risolvere il problema della precoce usura degli SSD sui dispositivi M1 almeno quelli con SSD più piccoli (256GB) che sembrano avere più problemi.
Nel frattempo solo il tempo dirà se gli SSD saranno longevi oppure andranno in crisi dopo qualche anno: in tutti i casi sui Mac non si possono sostituire in nessun modo quindi… incrociamo le dita!
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