Modello:
Dell Studio 17 1749
Problema:
Il Dell Studio 17 1749 all’avvio presenta schermo nero
Dettagli:
Alla pressione del bottone di accensione il Dell Studio 17 (1749) si accende elettricamente ma non mostra nulla a video
Causa:
Il problema di mancata accensione del Dell Studio 17 1749 è attribuibile a difetti del chip ATI Radeon HD 4650
Capita spesso di riparare portatili Dell di solito modelli Inspiron 1545 o Studio Inspiron 1555 oppure Studio Inspiron 1745 1747 1749.
Tutti con problemi al reparto grafico, risolvibili con un reballing del chip grafico.
Perchè il Dell Studio 17 1749 non si avvia?
Questa serie è soggetta, come tante altre a problemi di scollamento dei componenti, in particolare del processore video, a causa dell’utilizzo di stagno privo di piombo che – come mostra la prossima foto effettuata al microscopio – con il tempo tende a sfaldarsi.
Per risolvere il problema del Dell Studio 17 1749 possiamo provare con un rework del chip video basato su un reballing o una totale sostituzione del chip video.
Questo Dell Studio 17 siglato 1749 monta un processore Intel I5 ed un chip grafico ATI radeon 4650 onboard con ben 1GB di RAM saldato su scheda madre siglata LA-5155P.
Tra le particolari caratteristiche di questo Dell Studio 17 – 1749 troviamo un reparto audio siglato JBL® con qualità audio SRS Premium Sound™ e addirittura un subwoofer.
Nessuna performance o caratteristica è però utile se il nostro Dell Studio 17 1749 smette di funzionare mostrando una bella schermata nera all’avvio!
Iniziamo quindi a lavorare sul fondo del Dell Studio 17 1749 smontando le paratie in plastica che nascondono parte dell’hardware della macchina; bastano poche viti per smontare questi coperchi.
Al di sotto potremo quindi trovare i due vani per Hard Disk, le Ram, schede di rete WiFi e batteria tampone.
Rimuoviamo tutte le periferiche e schede ma prima sganciamo i cavi antenna dalla schedina WiFi e facciamo in modo che questi fili restino liberi.
Il cavo rosso e nero che vedete in foto è quello del subwoofer…
Rimuoviamo tutte le viti che riusciamo a scorgere nella scocca sottostante per poi passare a lavorare sulla parte alta del top. Con un apposito strumento di metallo sottile ma non affilato nè appuntito (fatto apposta per non rovinare le plastiche) possiamo sganciare la plastica nera che fa da cornice alla tastiera di questo Dell Studio 1749.
Rimuoviamo l’intera mascherina nera che comprende anche i led e la pulsantiera che sovrasta la tastiera.
Poi passiamo a sollevare la tastiera che è fissata da alcune viti. Per rimuoverla dobbiamo sganciare il flat della tastiera collegato alla scheda madre.
Una volta rimossa la tastiera notiamo numerosi flat e cavi collegati: studiamone bene le posizioni e il loro scopo; dovremo rimuoverli tutti per poi riposizionarli nello stesso modo più tardi durante il riassemblaggio.
Tra gli spinotti da staccare il più importante è quello del flat video. Questo in particolare va staccato verso l’alto tirando l’apposita linguetta in metallo.
Liberiamo il flat video incastrato nelle plastiche e liberiamo anche i successivi cavettti dalla scocca superiore.
Dovendo rimuovere il display devo liberare i cavi dell’antenna WiFi ad esso collegati che passano sotto la schedina con i led.. quindi smonto e rimuovo quest’ultima.
Libero tutti i cavi collegati al display e stacco lo schermo dopo aver rimosso le viti che lo fissano alla scocca sottostante…
Ora non mi resta che separare le due scocche per arrivare alla scheda madre..
Ed eccola qui: la grossa scheda madre di questo Dell Studio 17 1749… ma dobbiamo ancora liberarla. Mancano ancora alcune viti e connettori…
…e sopratutto dobbiamo staccare prima il lettore DVD. Per staccarlo dobbiamo prima rimuovere la schedina in basso a destra poichè una delle viti che lo fissano alla base è nascosta da questa scheda…
Rimuoviamo la schedina laterale che comprende anche il lettore di memory card.
Dopo aver rimosso il masterizzatore rimuoviamo anche la ventola…
…un pò sporchina… forse inizio a capire la causa della rottura di questo Dell Studio 1749… sicuramente incuria, mancata pulizia di ventola e dissipatore e conseguente surriscaldamento… molti non si rendono conto purtroppo che i PC – di qualsiasi marca -necessitano di revisione con una certa frequenza… un pò come le automobili..
Liberiamo finalmente la scheda madre…
Ecco un primo piano del lato B della scheda madre del Dell Studio 17 1749..
La sigla serigrafata della scheda madre di questo Dell Studio 17 pollici 1749 riporta LA-5155P…
Rimuoviamo i dissipatori..
Nella prossima foto vediamo in alto il BGA ATI radeon 4650. La CPU l’ho rimossa per preparare la scheda al rework.
Inizio quindi il lavoro di rework che consiste nella rimozione del chip grafico ATI ed effettuando un reballing sostituendo il vecchio stagno crepato con del nuovo stagno che contiene piombo: è sicuramente meno ecologico ma più resistente alle rotture. Nei casi gravi provvedo invece alla sostituzione completa del chip video.
Seleziono quindi il corretto profilo per il lift del chip (distacco) in base alla dimensione del componente e dal noozle utilizzato.
Sotto, un esempio di profilo per controllori PC 410 montati su molte stazioni IR e HotAir come una di quelle in mio possesso: in verde il profilo dell’aria calda, in rosso quello del preheater IR.
Inizio il lavoro..
Di seguito alcune foto di alcune fasi di lavorazione di un BGA: lift del componente, pulizia dal vecchio stagno senza piombo, rimpallinamento con lo stencil adatto e reflow per risaldare le ball di stagno con piombo.
Le foto non sono scattate durante la lavorazione di questo modello ma il procedimento è identico.
Ecco un lift… che porto a termine grazie anche all’aiuto di una pompetta a vuoto (vacuum).
Successivamente, approfittando della parte di scheda ancora calda, effettuo un’operazione di pulizia per rimuovere il vecchio stagno privo di piombo, cospargendo un pò di flussante e rimuovendo lo stagno in eccesso con l’aiuto della trecciola di rame… che deve essere di alta qualità onde evitare di graffiare la base del BGA.
Dopo la prima pulizia, applico altro flussante e successivamente passo dello stagno con piombo, facendo una grossa palla e spalmandola delicatamente su tutte le piazzole, per riprendere le piste precedentemente spazzolate…
Infine ripasso nuovamente la trecciola di rame per ripulire un’ultima volta e lasciare tutte le piazzole ben visibili e pulite.
Poi passo al chip BGA. Dopo averlo raffreddato, devo pulirlo con la medesima procedura usata per la scheda madre / scheda video:
Dopo la pulizia stendo un velo uniforme di flussante come l’Amtech (originale e non fake come si trovano in giro…)
Infine tocca risaldare le nuove ball di stagno, della misura adatta. Mi aiuterò a posizionare le palline di stagno utilizzando uno stencil ad aria diretta dedicato oppure universale oppure posso utilizzare uno stencil classico per stazione 90×90. Nella prossima foto utilizzo uno stancil ad aria diretta fissato con nastro kapton su una stazione 90×90; non è molto comoda come cosa poichè diventa difficile posizionare le ball di stagno e recuperare quelle in eccesso.
In tutti i lavori di reballing, tranne che nella fase di pulizia in cui utilizzo dei prodotti differenti, utilizzo del flussante molto reattivo come l’originale Amtech in foto, oramai prodotto raro da trovare in versione originale (con tanto di scadenza e numero di serie…):
Nella prossima foto utilizzo invece uno stencil ad aria diretta montato su una economica morsetta a molla…. ed effettuo un reflow con stazione ad aria: questo è uno dei miei metodi preferiti; spesso invece di utilizzare un flusso d’aria per il reflow utilizzo un fornetto…
..infatti i migliori risultati li ottengo con un reflow effettuato con apposito fornetto per reflow a temperatura controllata, ovviamente autocostruito… che attacca le ball di stagno perfettamente a 190° senza mai bruciare il BGA e senza mai far saltare qualche ball.
Dopo il reflow delle ball di stagno, effettuo subito una pulizia in vaschetta a ultrasuoni…. specie se ho utilizzato lo stencil direct air: infatti sfrutto la vaschetta anche per far raffreddare velocemente il chip in modo da riuscire anche a staccare più facilmente lo stencil dal processore, cosa che qualche volta può risultare difficoltosa.
Infine pulisco con alcool isopropilico ed effettuo una bella spazzolata… la pulizia deve essere accurata, non deve esserci traccia del vecchio flussante già ‘cotto’. Le ball di stagno devono essere belle, pulite e visibilmente staccate e lucenti anche se viste a occhio nudo. Ovviamente se le osservate al microscopio o anche con una lente di ingrandimento riuscirete a rendervi conto della qualità del lavoro fatto..
Ed ecco alla fine un esempio di BGA pronto da saldare…
Ora tocca risaldare il chip grafico sulla scheda; applichiamo il flussante.. stendiamolo fino ad applicare un velo e non di più… altrimenti le ball si attaccheranno tra loro e la cosa inficierà sul risultato finale.
Poi posizioniamo precisamente il BGA sulla scheda madre: è forse uno dei momenti più delicati, bisogna centrarlo bene… poi il flussante farà il resto.
Infine possiamo effettuare il reflow e risaldare il chip nella sua sede di origine… scegliamo ovviamente questa volta il profilo giusto per lo stagno con piombo… le temperature di fusione sono più basse (190° circa) rispetto a quelle lead free (230° circa).
Finito il lavoro faccio raffreddare la scheda madre poi rimonto dissipatori con della nuova pasta termica di qualità. Facciamo un primo test di accensione montando sommariamente le componenti principali…. risultato?
Il Dell Studio 17 1749 è perfettamente funzionante!
Prima della riconsegna ovviamente stresso la macchina in modo da assicurarmi che non dia problemi: dopotutto è un intervento invasivo. Il Dell 17 1749 in questo caso torna a funzionare perfettamente!
Se avete anche voi qualche problemino di accensione con il vostro Dell Studio 17 1749 contattatemi!!!